sabato 24 novembre 2007

Lettere da Milano: Sarà tutto tempo sprecato?

Piazzale Loreto, ore 17.00, martedì; la fiumana di persone che esce dalla metropolitana, spaesata, ma allo stesso tempo convinta che lì non si può passeggiare, prende le vie più diverse e pian piano si scompone, da una fiumana nascono fiumiciattoli di persone e poi singole persone, sole.

Qui non si passeggia, non si fa shopping, non si pensa a futilità, qui si lavora: non si perde tempo. Sembrerebbe quasi che il comune faccia apposta a non mettere le luci natalizie in questa parte di città; probabilmente creerebbero troppa distrazione. L' Avvento qui è già iniziato da una settimana, per via del rito diverso e non per una meditata operazione commerciale, come potrebbe pensare qualcuno.

Avvento, tempo forte:potrebbe anche suonare come uno slogan. Ma per la vendita di che cosa? Una operazione di marketing finalizzata a quale scopo? Io non posso (e non voglio) permettermi di giudicare chi, a meno di due chilometri da qui, pensa già ai regali natalizi, al pranzo e al panettone, ma posso chiedermi, e soprattutto chiedervi, quale sia il vero prodotto che queste persone cercano disperatamente di comprare? Loro lo sapranno? Io in questa piazza spoglia da ghirlande natalizie e da luminarie riesco meglio a riflettere, sul senso di questo tempo forte; mi piace leggere in tutta quella fiumana disperata il vero senso del tempo d' attesa che stiamo vivendo, e mi piace pensare (peccando forse un poco di ingenuità) che anche loro conoscano il vero senso di questo tempo, che molto probabilmente è la chiave anche per leggere tutto il tempo, forte o debole che sia.

Un amico ha confessato di provare tristezza nel vedere un mese prima del Natale le città già addobbate a festa: è vero, e vi confesso che io provo ancor più tristezza nel vedere chi non coglie, o peggio ancora non vuole cogliere il senso vero di questo tempo. Aggrappandoci alla speranza che questa attesa porta alla vita, quella vera, quella eterna proviamo a pensare al nostro tempo e non diamo retta a chi quasi sicuramente ci dirà: stai perdendo tempo.

Andrea Ripamonti

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