martedì 4 marzo 2008

4° Teologico: Il tempo cristiano

Appunti dell'incontro del 22/02/08
con don Cesare Pagazzi

Il termine Pasqua indica il passaggio, dalla vita alla morte, per noi cristiani, dalla condizione di schiavitù alla libertà, per gi ebrei. La data della Pasqua ebraica è fissata al 14 di Misan, cioè Marzo (la Pasqua cristiana è invece fissata alla prima domenica dopo la prima luna piena di primavera).

Nel libro dell'Esodo Mosè elenca i rituali necessari alla preparazione di questo avvenimento.
Due riti di tipo alimentare:
- uccisione di un agnello maschio, senza difetti e arrostito
- preparazione di erbe amare e pane azimo
e la citazione di una domanda divenuta formulare, quella che i bambini rivolgevano ai genitori prima di uscire dall'Egitto: perchè facciamo questo?

Queste usanze risalgono a tempi molto antichi, ai popoli nomadi della Mezza Luna fertile, dove i pastori si recavano per la transumanza.
La notte prima di partire, dopo aver levato l'accampamento invernale, uccidevano un agnello maschio, senza difetti e non gli spezzavano le ossa. Si trattava di una sorta di rito apotropaico: dal momento che veniva sacrificata la bestia migliore, quella più fertile, infliggendo così un grave danno al pastore, si riteneva che la morte, ricevuto il suo tributo, potesse esser tenuta lontana. Le ossa venivano lasciate intatte perchè l'agnello potesse rivivere nel gregge e dargli nuova vita (si ricordi che a Gesù morente non vengono spezzate le ossa).

Per quanto riguarda le erbe amare, anche in questo caso bisogna ricollegarsi a un antico rito agricolo - apotropaico: si vuol chiedere alla morte di non colpire il raccolto di chi è già obbligato a mangiare poveramente, cioè erbe amare.
La preparazione del pane rimanda invece al rituale della semina del frumento, che prevede di gettare via del frutto buono (i semi di frumento) nella stagione meno produttiva dell'anno (l'autunno - ottobre). Un gesto quindi molto rischioso, tanto da implicare la creazione di un dio, Tammuz, che presieda alla semina. Tammuz, invidiato dagli altri dei per la sua bellezza, fu ucciso, fatto a pezzi e seppellito, poi risorse ancora più bello, esattamente come i semi, che, dopo esser stati apparentemente gettati via con la semina, cioè sprecati, germogliano. Nel vangelo di Giovanni Gesù parla di sè come seme di frumento gettato via, allora possiamo pensare al tempo di Pasqua anche come tempo di spreco: Dio ha dato il suo unico figlio e questo è il massimo dello spreco.

Per i cristiani il tempo di Pasqua corrisponde a un unico giorno, che ne comprende 50, tant'è che nell'ultima messa di Pentecoste si adopera la stessa formula di congedo della domenica di Pasqua e si spegne il cero acceso il giorno di Pasqua.Un giorno che dura 50 simboleggia la rottura del dominio di kronos sull'uomo e offre a ciascuno di noi la possibilità di donare agli altri il proprio tempo, di cui ci è data tanta abbondanza.

Fra le altre tappe importanti dell'anno liturgico, ricordiamo, ad esempio, la festa di Cristo Re, che chiude l'anno, e la festa di Tutti i Santi, di origine pagana, forse irlandese. Si credeva venissero tolti i confini tra il regno dei morti e quello dei vivi (vedi lo scheletro tra le maschere più celebri di Halloween). I primi monaci riuscirono a "riciclare" questa festa dandole un altro significato, quello della comunione dei santi.
La vita di tutti i cristiani, oltre che dal RITMO ANNUALE, è scandita anche da un

RITMO SETTIMANALE: culmina nella Domenica, giorno di festa, in cui si rivive la Pasqua del Signore (spesso si parla della messa domenicale come festa comandata, quasi come se non si volesse o non si fosse capaci di far festa - una festa non dovrebbe infatti essere comandata - si pensi inoltre che la domenica, in quanto festa, è anche il giorno dello spreco)

RITMO GIORNALIERO
Caratterizzato dalla liturgia delle ore, che prevede:
1. Lodi mattutine
2. Ore medie (III, VI, IX)
3. Vespro
4. Compieta

Le ore medie vengono indicate con numeri romani, si rispetta così la scansione del tempo introdotta dai romani e anche i cambi di guardia dei soldati. La preghiera è segnata dalla scansione militare del tempo, come se si volesse segnare un tempo di lotta.

L'ufficio di letture, introdotto dai monaci e che, prima del Concilo Vaticano II, si celebrava solo prima delle lodi mattutine, comincia ad essere celebrato in qualsiasi momento della giornata dal Concilio in poi.


Angelika Ratzinger

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