lunedì 26 ottobre 2009

Lettere da Milano: Questioni italo-britanniche

“Lettere da Milano”
Questioni italo-britanniche


Una delle doti proverbiali del popolo inglese è sicuramente il pragmatismo, dote fredda, spiccia, ma quanto mai utile.

Pragmatismo che possiamo avvertire in qualsiasi manifestazione sociale: avete mai provato ad essere in attesa di un volo per Londra appena cancellato? L’italiano non crede ai propri occhi (giustamente, anche se dopotutto dovrebbe essere abituato) e simula attacchi di isterismo col personale di terra, l’ inglese, semplicemente, e irritandoci ancora di più, chiede qual è il primo volo disponibile o l’hotel più vicino.

Certo filosofie e stili di vita diversi, questioni di folklore, e di pragmatismo appunto.

Pragmatismo palpabile anche nelle soluzioni di problemi economici, grossi problemi economici.

E’ di qualche giorno fa, in concomitanza con la presentazione del bilancio del governo inglese che soffre di un grave deficit monetario in questo momento quanto mai delicato per l’economia, la notizia che proprio per sanare questo passivo verranno venduti a privati numerosi monumenti nazionali.

La prima opera che probabilmente verrà messa in vendita sarà il glorioso tunnel della Manica, The Channel, come lo chiamano oltremanica. E poi a seguire ci sarà la possibilità che altre opere seguano la stessa sorte, dal Big Ben alla ruota panoramica di Piccadilly Circus.

Nient’altro che pragmatismo inglese.

Provate invece a immaginarvi se anche in Italia adottassimo questo metodo (per altro già adoperato in passato con le privatizzazioni, ma le Poste e l’Alitalia non erano proprio monumenti nazionali, più che altro erano monumenti diroccati), “vendesi Colosseo, centralissimo in Roma, necessita solo di qualche lavoro di ristrutturazione”, o, “vendesi Naviglio Grande, a Milano, zona caratteristica, difficoltà di parcheggio e rumori notturni”.

Oppure “vendesi ponte sullo stretto di Messina, da ultimare, ampie possibilità di finanziamento e ampia destinazione d’uso”… pragmatismo italiano.

Andrea Ripamonti

Nessun commento:

Posta un commento