martedì 14 settembre 2010

Progettare il futuro, a partire dall’Università

Il contributo della FUCI agli Stati Generali del Lodigiano

La sfida degli Stati Generali è di incanalare la passione per il proprio territorio e le competenze proprie di ogni cittadino per provare a progettare insieme il futuro che abiteremo nei prossimi anni. È una grande occasione, che anche la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) di Lodi si sente di cogliere. Il nostro gruppo ospita competenze in via di maturazione nei vari campi del sapere, ma in una cosa siamo tutti esperti: la vita degli studenti, a cavallo tra le superiori e l’università.

“Proseguire con gli studi o cercare lavoro?” “A quale corso di laurea iscriversi?” È un periodo di grandi scelte, che influenzano tutta la vita, e come persone che hanno preso da poco queste decisioni, sappiamo quanto sia difficile. Le informazioni sull’università non bastano mai: si visitano i diversi atenei, si partecipa ad incontri di orientamento, si ricorre a test per farsi svelare le proprie attitudini, si chiede a chi si conosce che frequenti facoltà che interessano.

Tra questi metodi, quello che probabilmente è più utile ma più difficilmente realizzabile è proprio quello di parlare con qualcuno che abbia esperienza diretta e recente del corso a cui si è interessati: l’ideale sarebbe parlare con uno studente universitario. Ecco allora che un grande aiuto per gli studenti degli ultimi anni delle superiori potrebbe essere l’istituzione di un luogo che dia la possibilità di parlare con universitari di tutte le facoltà, in modo da avere dei pareri frutto di un’esperienza ancora calda, che vadano al di là della pubblicità pro-ateneo che spesso si vede agli Open Day delle università.

In questa direzione si è speso il gruppo FUCI, che da due anni organizza l’evento “Saranno Matricole” per dare agli studenti di quarta e quinta superiore del lodigiano la possibilità di parlare con universitari delle facoltà più conosciute. Sarebbe però ideale che il territorio stesso prendesse a cuore questo bisogno, particolarmente forte dal momento che le sedi delle università sono fuori provincia e l’organizzazione di momenti di orientamento universitario è lasciata alle scuole, che non sempre possono soddisfare tutte le esigenze (a titolo d’esempio, nelle scuole di caratterizzazione scientifica è difficile trovare momenti di orientamento per l’ambito umanistico, e viceversa).

Perché non organizzare dunque a livello provinciale, o almeno per grandi aree, magari attraverso una collaborazione tra le scuole e le amministrazioni territoriali, un grande evento che coinvolga tutti gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, permettendo loro di entrare in contatto diretto con giovani universitari di ogni facoltà? A ben vedere, si tratta di investire perché il futuro del lodigiano, rappresentato dai giovani studenti, sia progettato con affinata consapevolezza e nella solidarietà tra le diverse fasce d’età.

Francesco Grossi

1 commento:

Chiara ha detto...

E bravo Fra!!!

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