giovedì 14 febbraio 2013

V° biblico: Giacobbe e Giuseppe


Appunti dell'incontro biblico del 08/02/2013 con don Cesare Pagazzi

Giuseppe raggiunge i fratelli a Dotan e la prima reazione di quest’ultimi è quella di ucciderlo ma Ruben, il primogenito, interviene e dice ai fratelli di non ucciderlo e di gettarlo in una cisterna.
Lintenzione di Ruben è quella di salvare Giuseppe e riportarlo al padre ma non fa in tempo ad arrivare che Giuseppe è già stato venduto da Giuda e dai suoi fratelli come schiavo agli ismaeliti, nudo, senza quindi un’ identità e senza la sua posizione di prediletto (cfr. Gen 37,25-29).
Gli ismaeliti sono i discendenti del fratellastro di Isacco, sicchè il figlio cadetto di Abramo gode nei suoi discendenti un momento di rivalsa comprando come schiavo il pronipote del rivale.
I fratelli di Giuseppe presero la tunica dalle maniche lunghe del "sognatore", sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe, il quale la riconobbe, si stracciò le vesti e fece lutto sul figlio per molti giorni (cfr. Gen 37, 31-34).
Intanto i Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifàr (eunuco del faraone e comandante delle guardie).

La narrazione ci riporta in Palestina con la storia di Giuda e di Tamar (cfr. Gen 38). Giuda si separa dai fratelli e si stabilisce presso un uomo di Adullàm, di nome Chira. Giuda notò la figlia di un Cananeno, chiamata Sua, la prese in moglie e si unì a lei. Ella concepì e partorì tre figli: Er, Onan e Sela.
Giuda scelse per suo primogenito Er una moglie, che si chiamava Tamar. Ma Er si rese odioso agli occhi del Signore, e il Signore lo fece morire. Morto Er prima di diventare padre, il fratello Onan avrebbe dovuto sposare la cognata e dare ad ella un figlio, così da garantire la discendenza al fratello maggiore. Onan sposa la vedova ma non completa mai l’atto sessuale proprio per non assicurare la discendenza al fratello defunto in quanto ci sarebbe stato un erede in più con il quale spartire l’eredità che Giuda avrebbe lascito ai suoi figli. Così facendo Onan riusciva a estromettere Er dal lascito paterno. Per questo motivo, il Signore, fece morire anche lui.
Rimanendo nella storia complicata della discendenza di Giuda, vanno menzionati anche i due figli che lo stesso Giuda ebbe da Tamar: Perez (che significa “breccia” ) e Zerach (cfr Gen 38,27-30). Come il nonno Giacobbe e il prozio Esaù, sono gemelli e come i parenti lottano fin dal grembo per ottenere il primo posto. Vince Perez, dal quale discenderà Gesù (cfr. Mt 1,3).

In Gen 39 troviamo di nuovo Giuseppe in Egitto e in Gen 39,1-6 viene narrato che il Signore fu con Giuseppe e a quest’ultimo tutto riusciva bene e per questo rimase nella casa di Potifàr (padrone di Giuseppe, eunuco del faraone e comandante delle guardie).
Potifàr si accorse che il Signore era con lui e che il Signore faceva riuscire per mano sua quanto egli intraprendeva. Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di Potifàr tant’e che divenne il suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi. Il Signore benedisse la casa dell’Egiziano grazie a Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, sia in casa sia nella campagna. Così egli lascio tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non si occupava più di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e attraente di aspetto.

BIBLIOGRAFIA: G.C. PAGAZZI, C’è posto per tutti. Legami fraterni, paura, fede, Vita e Pensiero, Milano 2008.


Caterina Pezzoni

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